mercoledì 13 febbraio 2013

Le alternative per il lavoro di partiti e coalizioni in corsa alle elezioni


Licenziamenti o flessibilità, contrattazione nazionale o aziendale, ecco le proposte agli elettori. Continua l’analisi dell’offerta politica per le prossime elezioni di fine febbraio

di Carlo Sala 8 feb 2013 - ore 09:52 - su www.abcrisparmio.it

Accanto alle tasse, il lavoro è l’altro tema centrale della campagna elettorale. Ecco di seguito le posizioni di partiti, coalizioni e candidati.
 
Monti - La coalizione capeggiata dal premier uscente individua nella semplificazione delle norme e delle procedure che disciplinano il mercato del lavoro il primo passo da compiere per superare la diversità tra lavoratori garantiti (cioè chi ha un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato) e lavoratori precari. In tema di contratti nazionali di lavoro, Scelta civica, Udc e Fli sono favorevoli a dare maggior rilievo al secondo livello di contrattazione, quello decentrato a livello aziendale, rispetto al contratto nazionale, così da legare le retribuzioni all’effettiva produttività e al diverso contesto economico-sociale. Giovani, donne, over 55 ed esodati vengono individuati come le categorie verso le quali prioritariamente intervenire per favorire l’inserimento al lavoro, la tutela occupazionale, assistenza.
 
Bersani - Per il Pd tutela e creazione dei posti di lavoro passano anzitutto attraverso la leva fiscale, alleggerendo il carico su imprese e lavoro (per compensare Pierluigi Bersani ha parlato di misure a carico “della rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliare) e attraverso un regime fiscale di favore per chi assume personale femminile.  In maniera fumosa – anche per non irritare la Cgil che non ha sottoscritto l’accordo per la produttività promosso dal governo tra le parti sociali lo scorso novembre - anche il Pd si esprime a favore di una più stretta correlazione tra i salari e la produttività. La lotta alla precarietà è viceversa un obiettivo dichiarato senza mezzi termini dal leader Pd, anche perché è centrale per il suo maggiore alleato – Sel -  che vuole l’introduzione del reddito minimo garantito.
 
Pdl/Lega - Parlando a nome della coalizione, di cui pure non è candidato premier, Silvio Berlusconi ha proposto che le nuove assunzioni di giovani consentano a chi le fa di non pagare tasse, per il nuovo lavoratore, per 5 anni . Già introdotta dal governo tecnico uscente la possibilità per chi ha non più di 35 anni di dar vita a srl semplificate - con capitale iniziale di un euro e spese di registrazione iniziale ribassate o nulle -,  già introdotte sanzioni per gli enti pubblici che non paghino i contratti con privati entro 30 giorni, Pdl e Lega propongono sgravi fiscali per l’imprenditoria giovanile e insistono per una maggior celerità nei pagamenti della pubblica amministrazione. La contrattazione di secondo livello, cioè a livello di azienda, è vista con favore e ad essa si lega l’idea di detassare la parte delle retribuzioni direttamente legata alla produttività del lavoro.
 
Giannino - Privatizzazioni, liberalizzazioni e concorrenza la formula per creare sviluppo e occupazione, la lista Fare per fermare il declino del giornalista Oscar Giannino propone di tutelare il lavoratore piuttosto che l'impresa, cioè di non tenere in vita aziende che non ce la fanno più cosi da salvaguardare posti di lavoro, ma di lasciar chiudere/fallire le aziende garantendo a chi per questo perde il lavoro un sussidio di disoccupazione e strumenti di formazione che permettano e incentivino la ricerca di un nuovo posto di lavoro quando necessario. Per il pubblico impiego si propongono la medesima disciplina del lavoro privato e maggiore flessibilità.
 
Movimento 5 Stelle - Abolizione della legge Biagi, sussidio di disoccupazione garantito e sostegno al no profit i caposaldi di Beppe Grillo, il movimento guidato dal comico genovese si caratterizza, seppur senza fornire i dettagli operativi, per una forte autarchia localistica e, potenzialmente, un’impronta protezionistica:  tutela delle manifatture locali, salvaguardia delle tradizionali alimentari e delle produzioni locali, favore per l’agricoltura di prossimità vanno tutte in quella direzione. Di contro, il M5S è favorevole anche alla promozione del telelavoro.
 
Rivoluzione civile - La sigla che candida premier il magistrato in aspettativa Antonio Ingroia difende apertamente il primo livello dei contratti di lavoro, quello che le parti sociali stipulano a livello nazionale, e si augura che la riforma Fornero venga declinata, nella parte relativa ai licenziamenti, senza sostanziali discostamenti dalla prassi giudiziaria precedente la riforma stessa, cioè optando per il reintegro del lavoratore licenziato piuttosto che per forme alternative di indennizzo (nel primo caso di applicazione delle nuove norme, a Bologna, il tribunale ha effettivamente disposto il reintegro).
 
Carlo Sala